Luoghi di lavoro sicuri: il software Zucchetti che monitora i parametri ambientali

Ripartire al meglio, affrontare le sfide del domani garantendo a persone e imprese di imboccare nuovamente il proprio cammino al riparo da rischi e nuove complicazioni


Questo è l’obiettivo che il Gruppo Zucchetti, prima software house italiana, si è posto nello scegliere come affrontare la fase 2, questo è ciò che lo ha spinto, ad esempio, a lavorare su ZAir, soluzione già presente nell’offerta, ma attualmente ancora più utile per aziende e organizzazioni, in quanto consente di verificare lo stato dell’aria che si respira all’interno dei luoghi di lavoro anche in ottica contenimento contagi. 

Grazie all’integrazione tra il software e una serie di nuovi dispositivi di raccolta e misurazione dati infatti, ZAir è in grado di monitorare i parametri ambientali degli spazi chiusi quali temperatura, umidità, luminosità e concentrazione di sostanze come PM10/PM2.5, CO2 o composti organici volatili, segnalandone l’eventuale livello di rischio. Questo proprio perché sembra essere stata dimostrata l’esistenza di una correlazione diretta tra il sussistere di questi elementi e la diffusione di Covid-19; poterli quindi tenere sotto controllo significa avere la capacità di intervenire tempestivamente in caso di necessità.

Altro tema caldo poi, in questa fase di ripresa, è sicuramente la sanificazione degli ambienti di lavoro: primo step per la riapertura delle attività, rimarrà poi un tassello importante per tutto il prossimo periodo di contrasto al virus. Per questa ragione il gruppo ha aggiunto un nuovo modulo al suo software di gestione del controllo manutentivo che permette nello specifico di pianificare, eseguire e registrare gli interventi di pulizia e sanificazione con l’indicazione esatta dei prodotti igienizzanti impiegati, delle operazioni svolte, dei tempi di esecuzione e degli spazi realmente trattati. In questo modo il processo di sanificazione diventa controllato e sicuro, in grado di mettere al riparo da rischi tutte le persone che si trovano all’interno degli ambienti di lavoro, specie quelli più esposti perché aperti al pubblico.


Condividi il comunicato